- Eravamo rimasti dopo una girandola di gare-1 al frizzo. Dopo G2 e G3 possiamo dire che ci sono state meno sorprese di quante potevano capitare, nel primo turno di playoff e playout di A2, ma decisamente non ci si è annoiati. Tra l'altro, l'ultima partita in ordine di disputa è stata quella col finale più assurdo, Vicenza-Moncalieri (vedi sotto).
- E quindi partiamo dalle sorprese, ovvero le serie vinta da una peggio piazzata. Nei playoff alla fine sono state solo due, ad opera delle quinte ai danni delle quarte, quindi in realtà sorprese molto relative. Broni non era meno forte di Matelica, né Treviso era più debole di Mantova; valori ravvicinati che hanno prodotto tutte partite in grande equilibrio.
Treviso ha completato l'opera in G2 nonostante un malessere (se non erro) abbia colpito D'Angelo che stava sfiorando il ventello già nel 3° quarto, aggiungendosi all'assenza di Pobozy; Mantova ha provato a recuperare Llorente ma ha giocato solo 3 minuti. Nel finale punto-a-punto Vespignani e compagne hanno avuto la meglio.
Ancora più tirata la serie tra Broni e Matelica, che le pavesi hanno pareggiato in G2 con un allungo a inizio ultimo quarto, per poi vincere in una G3 estenuante per l'intensità e i continui sorpassi; quello decisivo è stato firmato da Coser con un semigancio a 40" dalla fine; poi due azioni caotiche non hanno mutato il punteggio (65-66). Succede che Gramaccioni tenta un difficile tiro dalla media sullo scadere dei 24", non prende il ferro, due marchigiane s'ostacolano a rimbalzo; palla a Broni a circa 20" sul cronometro (difficile dirlo con esattezza perché il tempo in sovrimpressione era in ritardo), ci si aspetta che Matelica faccia fallo, invece per vari secondi sembra che l'idea non sia presa in considerazione, dopodiché Ianezic va a canestro abbastanza solitaria ma sbaglia (nessuno le ha detto che in quelle situazioni si schiaccia a due mani?), ormai però il tempo è agli sgoccioli e Matelica può solo provarci da metà campo senza frutto. Grande Moroni, nella sua terra d'origine, con 25 punti e 7/8 da 3 di cui 5 triple di fila nel 1° quarto.
- Quindi grazie a Broni il girone Ovest salva l'onore pareggiando 4-4 i passaggi del turno nei playoff. Le 3 "top" del West, peraltro, hanno tutte faticato: Derthona 2-0 su Bolzano ma con un doppio +2 (G2 all'overtime, addirittura, e parliamo di prima contro ottava); Valdarno pure lei 2-0 su Ponzano, ma G2 al supplementare, 68-69, con pareggio di Mioni allo scadere dei regolamentari e penetrazione di Rossini alla fine del prolungaggio. E Costa ha fatto 2-1 dominando alla distanza G3 (parziale di 40-9 negli ultimi 16') ma dopo aver subìto il pareggio con un parziale di 17-1 per Trieste (rimasta senza Tempia oltre che senza Rosset) negli ultimi 6'30".
- Le big dell'Est invece hanno liquidato 2-0, con autorità, le rispettive opponenti: Udine su Spezia; Alpo su Empoli; Roseto su Selargius. Quindi diciamo che a parità di serie superate, la palma va comunque alle orientali. Vediamo poi chi arriverà in fondo ma ora gli scontri incrociati sono di meno. Si hanno queste semifinali: nel Tabellone 1 Derthona-Treviso e Costa-Valdarno; nel Tab. 2 Udine-Broni e Alpo-Roseto.
- Nei playout tanta roba sul piano emotivo; 3-1 per l'Est e ben 3 "upset" su quattro. Soltanto Rovigo, cioè, è riuscita a salvare la ghirba col vantaggio del campo, facendo 2-1 su Carugate grazie a un 9-0 negli ultimi 2'30" (64-60). Da segnalare i 30 punti della 2004 Zanetti in G2 ma la risolutrice in G3 è stata Paoletti. Per le lombarde, 12 della sempre generosa quanto efficace 2003 di casa, Usuelli, ma i nomi più nobili non fanno la differenza.
E veniamo ai ribaltoni. Si ha il giubilo di Vigarano, rialzatasi alla grande dopo una regular season con una rosa e mille spine: 2-0 su Torino che era in corsa fino all'ultimo per la salvezza diretta; in G2 Siciliano fa 24 punti + 11 assist, Cutrupi 18 + 16 rimba.
Roma, altro che capoccia! La capoccia si rompe, se dopo la Stella Azzurra scenderà anche il Basket. La squadra della meglio gioventù capitolina (sempre senza Cedolini e con nuovo forfait di Benini) recupera il fattore-campo espugnando Ancona in G2, ma si fa nuovamente infilzare nella G3 casalinga, 48-51, segnando solo 7 punti nell'ultimo quarto; Lucantoni (16 ma con 4/22 dal campo) manca la tripla dell'overtime. Si sentiva dire "chi dell'Ovest becca Ancona e Rovigo si salva comoda": un bel tacer non fu mai fritto.
- Ma ecco in chiusura del weekend, come cennavo, lo psicodramma più psicodrammatico di tutti. Vicenza, da meglio piazzata della zona-playout all'Est, non ha avuto fortuna, va detto, a beccare Moncalieri (in crescita) rispetto magari al Basket Roma (in difficoltà). E in effetti le piemontesi in G2 hanno pareggiato la serie con un certo agio. Ma in una stitica e tesissima G3, in cui le compagini hanno tirato appena sopra il 30% e perso 40 palloni totali, sembrava quasi fatta per le suddite di Zara sul 39-31 a 5' dalla fine, cioè +8, un abisso per un punteggio così basso. Ma Moncalieri con sussulto di reni pareggiava a quota 39. Una tripla di Togliani riavvicinava le venete alla salvezza, poi Cicic accorciava da sotto (42-41) e Togliani si ritrovava in lunetta con due liberi a -8". Sanguinoso lo 0/2 della mantovana, ma può succedere; ben più grave è il ritardo generale della difesa vicentina, totalmente scoperta, che concede alle avversarie un contropiede con pochissima copertura; le uniche due tornate indietro raddoppiano su Cicic, la quale scarica sulla sopraggiungente Salvini, libera e indisturbata, per l'appoggio da sotto (42-43), mentre una o due difensore vicentine arrivano in ritardo, a frittata fatta, con l'aria di "ops, scusate, eravamo andate a prendere un tè coi pasticcini".
Immaginiamo lo strazio di Zara, lei che ha masticato la Wnba e ha vissuto la Grande Comense e lo Spartak Mosca di Taurasi. Ma non è ancora spacciata. Intanto, l'unica a salvarsi subito, dell'Ovest, è quella che si era piazzata peggio, appunto Moncalieri.
- Quindi il turno-salvapelle, senza più appello, vede Vicenza contro Carugate (e sarà inopinata retrocessione, chiunque perda delle due) e Basket Roma-Torino (e pure qui direi che starà stretta assai la discesa). Pochi spettacoli sono emotivamente possenti quanto una squadra che festeggia la salvezza mentre l'altra si dispera; vedremo chi interpreterà i rispettivi ruoli.